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Visualizzazione dei post da 2018
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IMPRESSIONS OF… Almost Christmas – Silent Night –  My eyes looking at the sky for a while, a soft music in the back. It doesn’t matter what we believe in, or not believe, in what Religion, or not Religion. Something has happened these days, and it’s still happening. Every year. Once a year up there, in that place where there is no space or time, up there beyond the sky we can see, and beyond the one we can only imagine, and beyond the one we are not even able to imagine; up there, where all the differences we created about races, colors, and religions have no more meaning, because everything is One, right up there, something is happening these days. Something is happening that makes us look up to the sky while listening to some music, something that makes us meet in a square looking at the lights. Something is happening that makes wars stop for one day, just for one. And maybe, one day, we’ll learn that we can stop them forever
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IMPRESSIONI DI… È quasi Natale – Silent Night -  Un attimo con gli occhi al cielo e una leggera musica di sottofondo. Non importa in cosa si creda o non creda, a quale religione o non religione, il fatto è che qualcosa in questi giorni è successo e continua a succedere. Ogni anno. Una volta l’anno lassù, in quello spazio che non ha spazio ne’ tempo, lì oltre il cielo che vediamo e quello che siamo solo in grado di immaginare e oltre a quello che non riusciamo nemmeno ad immaginare. Lì dove tutte le differenze che abbiamo creato facendoci dividere in razze, colori e religioni, non hanno più senso, perché tutto è uno, proprio lì in questi giorni accade qualcosa. Accade qualcosa che ci fa alzare gli occhi verso il cielo, ascoltando una musica, che ci fa riunire tutti in una piazza a guardare le luci che si accendono, che fa, per un giorno, un giorno soltanto, fermare anche le guerre.  E forse, un giorno, impareremo che possiamo fermarle per sempre. 
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MOTHER  You came in today, your eyes were far away. A tired “hello” from your lips, asking for a reason to talk to me. I reached you in the middle of the room -           Hi, how are you? -           Well, - you said – my son died – an accident. It’s late at night now, your words are rumbling inside my heart making an empty and stony echo, but I put the music loud, and I lit the flames of a thousand of candles. I called all the mothers, And the Mother of all mothers Who stands out high in the sky, with her roots deep in the earth, she’s dressed in black veils respecting your mourning. I called them to hold you in their arms, screaming your grief, crying your tears, and then, they’ll wash your soul with their tears, giving you to your rebirth, taking you by the hand in a new dance, being your strength and you their one.
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MADRE Oggi sei entrata, ma i tuoi occhi erano lontani. Hai lanciato un “ciao” stanco e bisognoso di  trovare un aggancio. Riesco a liberarmi e ti raggiungo in mezzo alla sala -           Ciao, come va? -           Eh – mi rispondi – è morto mio figlio. Un incidente. È notte ormai, e le tue parole mi rimbombano ancora nel cuore creando un eco vuoto e pietrificato, ma ho alzato la musica e acceso la luce di mille candele, ho chiamato tutte le madri e la madre di tutte le madri che si staglia grande e potente nel cielo affondando le radici nel profondo della terra, vestita di veli neri a rispetto del tuo lutto. le ho chiamate perché ti accolgano tra le braccia, urlino con te il tuo dolore, piangano con te le tue lacrime e poi lavino la tua anima con le loro lacrime e ti consegnino nuova alla tua rinascita, ti prendano per mano in una nuova danza e siano la tua forza e tu la loro.
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IMPRESSIONS OF... Crhistmas Decorations and Presents Shush… Amidst the noisiness of lights and presents, I look for Silence Amidst exhausted children, bothered wives, and annoyed husbands I feel the Silence. A greater Silence. A Silence fostering our Christmas race towards a higher jump, towards the sky. We lit the lights, and we don’t know why. We wrapped the presents in glitters and colors, and we don’t know why. Let's admit it, we feel a bit more kind, and we don't know why. We want to give some presents to someone, and we do not know why. There is no Why. We are the keeper of the light. The light shining in our decorations is that tiny sparkle we have inside, the sparkle that brings us a bit nearer to the sky. That sky up above that usually seems so far, we have it inside. Even if we don’t know why. 
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IMPRESSIONI DI... Addobbi natalizi e regali  Ssssssilenzio Nel frastuono delle luci e dei regali cerco il silenzio In mezzo a bambini esausti, mogli irritate, mariti infastiditi Sento il silenzio. Un silenzio più grande. Un silenzio che accompagna questo nostra corsa natalizia ad un salto più alto verso il cielo. Abbiamo acceso le luci, e non sappiamo perché. Abbiamo incartato di colori e brilli i regali, e non sappiamo perché Un po’, poco, ammettiamolo, ci sentiamo più buoni, e non sappiamo perché. Vogliamo donare qualcosa a qualcuno, e non sappiamo perché. Non c'è un perché Siamo i custodi della Luce. Quella luce che brilla nei nostri addobbi, è quella piccola scintilla che abbiamo dentro e ci fa essere un po’ più vicini al cielo. Quel cielo lassù che ci appare di solito lontano, ora è dentro di noi. Anche se non sappiamo perché.
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IMPRESSIONI DI…  Irritabilità E’ di nuovo domenica. Agosto, la luce, il sole, le spiagge, i monti, le vacanze sono scivolati via nel frastuono di tutto ciò che ormai è ricominciato senza lasciare tempo e spazio alla tregua. Quella ce la siamo giocata nel centro dell’estate. O siamo stati capaci, abbiamo avuto la possibilità di coglierla, accoglierla e amorevolmente usarla, oppure no. Se non siamo stati in grado di farlo, bisognerà ormai aspettare i tempi della prossima. Ora no, ora tutto è ricominciato, più uguale a prima di quanto vorremmo. Ecco, il fatto che sia tutto più uguale a prima di quanto vorremmo, porta quell’ombra infastidita sul volto. C’è vento questa mattina, un vento che richiama momenti di tormenta su scogliere del nord; il cielo sta cambiando, s’oscura, in qualche modo vuole richiamare la nostra attenzione alla nuova stagione appena iniziata, farci concentrare sull’istante, ma noi cerchiamo di fuggire, anzi di riprendere quel che ci è sfuggito da poco.
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IMPRESSIONI DI…  Equinozio d’autunno Piano piano e timidamente l’equinozio cerca di fare capolino dietro a quest’estate che non vuole andarsene. Domenica mattina. 23 settembre. Ufficialmente siamo entrati in autunno da due giorni, ma l’equinozio vero e proprio è oggi. La luce cambia e il sole scalda. Ancora file di turisti davanti all’ingresso di monumenti importanti. Zaini, sandali, magliette, ventagli e cappelli di paglia a proteggere dal sole. Immagini che ci si aspetta di vedere in piena estate, quando l’afa fa sciogliere i gelati prima che si riesca a mangiarli per intero. Oggi però è autunno. Quell’autunno che tra breve porterà le foglie a diventare gialle e poi marroni, quell’autunno con aria fresca e poi fredda che ci farà alzare il bavero del cappotto e stringere un po’ le sciarpe leggere che metteremo. L’estate non vuole lasciare spazio e continua a scaldare corpi e marciapiedi, dove infradito dai mille colori continuano a dominare. Le vetrine dei negozi of
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IMPRESSIONI DI... 1 Settembre Agosto è a un soffio di vento. Appena svanito dietro le nubi di questa mattina un po’ grigia, e già sembra che sia lontano anni luce. Un po’ complice il brusco cambiamento atmosferico che ci ha portato da temperature quasi africane, ad un clima pre-autunnale. Un po’ complice e un po’ no. È domenica mattina e negli occhi di una coppia in auto lo sguardo un po’ perso di chi ha abbandonato le vacanze, passate anche con un pochino di insofferenza una volta svanito l’entusiasmo dei primi giorni, perché forse in quel posto con le persone con cui era non ci si ritrovava completamente. Ora si è qui, rientrati in città, da domani tutto ricomincerà e quel tempo, volato via, che sarebbe dovuto servire a ricaricarsi per rientrare freschi e pieni di nuova energia, è un po’ rimpianto, perché è sfuggito via senza che ce ne rendessimo conto e ci resta una strana sensazione di averlo perso. Un po’ si è contenti che sia finito, perché di quel tempo non si s
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IMPRESSIONI D’AGOSTO Storie di donne Ultimamente siamo molto spesso affascinati e a buon diritto direi, dalle imprese facili o meno facili, di donne che hanno avuto ruoli importanti, a volte nascosti agli occhi del pubblico, perché il mondo ha sempre maggiormente enfatizzato gli avanzamenti degli uomini, rispetto a quelli delle donne. A volte sono ruoli più visibili, come quelli di cantanti, attrici, donne del mondo dello spettacolo,  imprenditrici,  che comunque hanno combattuto in un ambiente difficile e a volte ostile e hanno raggiunto posizioni ragguardevoli; a volte sono ruoli meno visibile, ma smpre iportanti. Il messaggio che riceviamo da cui siamo bombardati dai social in questo momento è: donna, in situazione difficile, con determinazione ha combattuto e ce l’ha fatta. È diventata importante. Oppure: donna nascosta agli occhi del mondo, è lei che ha scoperto/realizzato la tale o talaltra situazione scientifica o tecnologica, anche se il merito è stato dato ad u

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IMPRESSIONI D'AGOSTOUn'occhiata alla cittàNie...

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IMPRESSIONI D'AGOSTO Un'occhiata alla città Nie... : IMPRESSIONI D'AGOSTO Un'occhiata alla città Niente come il mese di agosto dà la misura della fugacità. la città si disfa, ri...
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IMPRESSIONI D'AGOSTO Uno sguardo alla città Niente come il mese di agosto dà la misura della fugacità. la città si disfa, rifà, smonta e rimonta; è libera di mostrarsi nuda nel suo divenire. E' dinamicità pura, senza l'ossessione di apparire che la pervade e di cui è un po' schiava durante tutto il resto dell'anno. Ora può smantellarsi e ricostruirsi davanti a gente di passaggio. Turisti che appoggiano il loro sguardo, il loro bagaglio per un attimo e poi volano via. Rivela così la propria bellezza nascosta e più riservata. Quella che strizza l'occhio quando,alzando gli occhi al cielo, si vedono le guglie della Cattedrale che si allungano sempre più in alto, a proteggere quell'impalcatura un po' nascosta messa lì per fare quel make up necessario che la renderà ancora più bella.  Amo questa città, sempre tutta da scoprire anche dopo una vita di convivenza.
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IMPRESSIONI D'AGOSTO Notte a Milano Ho cenato con una pizza, presa al volo dal pizzaiolo sotto casa proprio l’ultima sera in cui è aperto prima che chiuda per le ferie, (e mentre sto pagando prima di uscire mi soffermo a pensare che ogni anno, senza programmazioni particolari, arrivo a prendere la pizza esattamente l’ultima sera in cui è aperto prima che chiuda per le ferie… mah! Coincidenze di vita). Piuttosto stanca, ma rilassata dopo una lunga doccia, mi allungo su una sdraio sul terrazzo a godermi il fresco della sera e il cielo, con tanto di stelle e qualche nuvola color latte qua e là. Immancabilmente mi appisolo. Vengo risvegliata da una chitarra impegnatissima accompagnata da voci cantanti. Non so bene se sono sveglia o se sto sognando, trasportata in un mondo parallelo riportata indietro di 30 anni (e qualcosa di più): Bob Dylan, Bennato, De André, Simon and Garfunkle… un po’ di Guns & Roses… voci maschili che gridacciano (un po’ cantano e un po’ gracch
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IMPRESSIONI D'AGOSTO Domenica Domenica di agosto. La prima. Caldo afoso in città. È presto, non prestissimo, ma presto per essere una domenica e una domenica d’estate. La città è praticamente deserta. Sul tram che mi porta da casa verso il lavoro (sì lavoro abitualmente di domenica), solo qualche persona che parla un’altra lingua. Forse turisti. Un unico bar aperto nel punto di incrocio dove devo cambiare mezzo per arrivare a destinazione. Decido di fermarmi a fare colazione. La scelta è veloce. Tre tipi di brioches: vuota, cioccolato e marmellata. Quest’ultima si divide in: arancia e frutti di bosco. La mia mente rapidamente esclude, calcola riduce: le due marmellate. Su una delle due brioches troneggia una grossa mora matura. È fatta. È quella. Mi soffermo a pensare a come ho scelto. Una rapida combinazione di calcolo, scomposizione e scelta istintiva.  Sorrido. Una volta qualcuno mi ha detto che il modo in cui organizzo le cifre per contare, il modo in cui il mio cer
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SONO FINITE LE RONDINI  (16 luglio 2017) In questi giorni continua a venirmi in mente questa frase: SONO FINITE LE RONDINI. E’ metà luglio ormai e da una decina di giorni hanno cominciato ad essere sempre di meno. (Sono passati anche una decina di giorni da quando non ci sei più.) Questa mattina ne volano solo un paio, piccole, nel cielo infinitamente azzurro. Quell’azzurro sconfinato che tanto ti piaceva. Quell’azzurro che per te racchiudeva tutti i colori dell’arcobaleno e tutti i sentimenti. La gioia, la speranza, la vita. Era l’azzurro del cielo che si rispecchia nell’acqua del mare. Una volta mi hai detto: -           Non posso più stare qui, devo tornare sull’isola. Ho bisogno di vedere l’azzurro del mare. Dopo un po’ che non lo vedo mi manca così tanto che faccio fatica a respirare. Quell’azzurro però, è il cielo che entra e si fonde con il mare. È il ritornare e riunire ciò che Dio ha separato durante la creazione, dividendo le acque superiori da quelle