IMPRESSIONI D'AGOSTO

Notte a Milano

Ho cenato con una pizza, presa al volo dal pizzaiolo sotto casa proprio l’ultima sera in cui è aperto prima che chiuda per le ferie, (e mentre sto pagando prima di uscire mi soffermo a pensare che ogni anno, senza programmazioni particolari, arrivo a prendere la pizza esattamente l’ultima sera in cui è aperto prima che chiuda per le ferie… mah! Coincidenze di vita).
Piuttosto stanca, ma rilassata dopo una lunga doccia, mi allungo su una sdraio sul terrazzo a godermi il fresco della sera e il cielo, con tanto di stelle e qualche nuvola color latte qua e là. Immancabilmente mi appisolo.
Vengo risvegliata da una chitarra impegnatissima accompagnata da voci cantanti.

Non so bene se sono sveglia o se sto sognando, trasportata in un mondo parallelo riportata indietro di 30 anni (e qualcosa di più): Bob Dylan, Bennato, De André, Simon and Garfunkle… un po’ di Guns & Roses… voci maschili che gridacciano (un po’ cantano e un po’ gracchiano) storpiando e saltando le parole; tranne una, profonda e piena (ce n’è sempre una più profonda e piena); voci femminili che imperterrite e quasi perfette cantano tutta la canzone senza sbagliare una virgola, una parola, dando esattamente le intonazioni e gli accenti come gli autori. Poi mi scuoto da questo stato intermedio tra il sonno e la veglia e mi accorgo che i 30 anni (e qualcosa di più) sono passati, io ho l’età che ho e che chi sta cantando nella casa di fronte, i 30 anni ancora non li ha raggiunti… immagine senza tempo del ripetersi della Storia…

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