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SONO FINITE LE RONDINI  (16 luglio 2017) In questi giorni continua a venirmi in mente questa frase: SONO FINITE LE RONDINI. E’ metà luglio ormai e da una decina di giorni hanno cominciato ad essere sempre di meno. (Sono passati anche una decina di giorni da quando non ci sei più.) Questa mattina ne volano solo un paio, piccole, nel cielo infinitamente azzurro. Quell’azzurro sconfinato che tanto ti piaceva. Quell’azzurro che per te racchiudeva tutti i colori dell’arcobaleno e tutti i sentimenti. La gioia, la speranza, la vita. Era l’azzurro del cielo che si rispecchia nell’acqua del mare. Una volta mi hai detto: -           Non posso più stare qui, devo tornare sull’isola. Ho bisogno di vedere l’azzurro del mare. Dopo un po’ che non lo vedo mi manca così tanto che faccio fatica a respirare. Quell’azzurro però, è il cielo che entra e si fonde con il mare. È il ritornare e riunire ciò che Dio ha separato durante la creazione, dividendo le acque superiori da quelle

AI MIEI FIGLI

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A voi, figli, auguro Buon Anno, con qualche giorno di ritardo. A voi perfetti così come siete con tutta le vostre imperfezioni. L a nostra imperfezione è ciò che ci rende grandi, unici, speciali, forse anche un po’ magici. Il più grande augurio che vi posso fare è quello di SOGNARE. SOGNARE sempre, con tutte le lettere maiuscole e di non smettere mai di farlo. Vi auguro di credere profondamente nel vostro sogno, unico e speciale come siete voi. Vi auguro di fare tutto il possibile per realizzarlo e di essere capaci di rischiare per farlo. Rischiare non con la sventatezza di chi non conosce i rischi o non vuole mettere tutte le carte in tavola, lasciandosi trasportare da un fato che è soprattutto un confuso farsi trascinare privo di consapevolezza e responsabilità, ma Rischiare con l’avventatezza di chi vuole e sa conoscere, riconoscere e valutare tutte le sfaccettature e i rischi, sapendo di poterli affrontare, gestire e superare. Perché questo so di voi, che siete in grado e ca
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LETTERA A UN AMICO Ordunque, non so bene cosa scrivere, che le emozioni e i sentimenti si rincorrono e a volte contraddicono. Di certo c’è da dire che esiste una certa coerenza in quello che abbiamo vissuto: anche la nostra fine è nascosta agli occhi del mondo, tanto quanto quello che abbiamo vissuto . Ritrovo però una dolcezza nascosta in quella telefonata (che è il momento che mi ha sconvolto davvero): in quel momento, mi hai voluto salutare, chiusa la telefonata sapevo che non ti avrei più rivisto. A modo tuo, è ovvio. Quel tuo modo che mi faceva arrabbiare, dove non dicevi mai chiaramente quello che provavi, anzi trovavi sempre scuse per girarci intorno, sminuirlo e farlo apparire ancora meno importante, salvo poi trovare delle motivazioni banali per cercarmi di nuovo quando capivi che me ne stavo andando. Avrei voluto di più? Non credo. Avrei voluto meno sotterfugi in quello che avevamo, questo sì. Avrei volto meno cocciutaggine da parte mia, ed esserci sempre senza int
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CIAO UOMO DELLA NOTTE “Sono l’uomo della notte”. Hai detto. Sei molto di più. Sei l’uomo dei sogni. Sei l’uomo del vento e l’uomo dell’onda. Sei l’uomo che racconta le storie del fiume Sei l’uomo che ha viaggiato sul raggio della luna. Sei le viscere della terra in cui mi sono tuffata per rinascere Sei l’uomo che ha guardato la mia sfera di cristallo e, senza toccarla con le mani, l’ha fatta scivolare via. Sei il viaggiatore dei boschi Il pirata delle stelle. Oggi sorrido sotto al mio albero. Alzo gli occhi e mi riempio del verde delle foglie, Alzo gli occhi e ti sento tra il verde delle foglie, folletto curioso e un po’ dissacrante. Oggi sei entrato nel mondo incantato dove ti ho riconosciuto Con il brillio delle fate, la musica e la chitarra. Grazie per i doni che mi hai dato. Ti racconterò ancora le mie storie, quelle senza senso, quelle che non hanno una fine e quelle dove tu cambierai la fine, rendendole un gioco di parole. Ciao uom
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VEDO Vedo raggi scintillanti volare Vedo mani muoversi Che cercano visioni Piccoli gesti infiniti che esprimono emozioni nascoste Vedo passi frettolosi avidi di incontri Vedo passi lenti che sembrano riflettere, Vedo corpi silenziosi lontani Immersi nelle proprie atmosfere. Vedo corpi rompere il velo ed avvicinarsi gli uni agli altri. Vedo volti impassibili non sfiorati dall’emozione Vedo volti increduli sopraffatti dall’emozione Vedo volti sorridenti pronti ad accogliere. Vedo gli occhi Occhi infiniti che non possono nascondere l’anima Sguardi persi nel dove Sguardi attenti al ora Sguardi in attesa Sguardi ormai stanchi. Vedo i tuoi occhi Quegli occhi che cercano Quegli occhi che donano. Li vedo da lontano, Li vedo avvicinarsi In un sogno senza tempo In uno sguardo senza tempo. Li vedo guardare e cercare Dentro ai miei, Oltre il qui e l’ora Il soffio del vento Il fremito dell’anima Sottile come una farfalla
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I SEE I can see bright rays flying, I can see hands moving Looking for their visions. Little gestures expressing their hidden emotions. I can see hurried steps hungry for encounters I can see slow steps almost pondering. I can see distant silent bodies Buried in their own atmospheres, I can see bodies strip the veils and moving closer. I can see unmoved faces not touched by emotions, I can see surprised faces overwhelmed by emotions, I can see smiling faces ready to embrace. I can see eyes Infinite eyes that cannot hide their soul. Looks lost in space, Looks which care at time, Looks waiting, Looks tired by now. I can see your eyes, Your eyes that are searching for....  Your eyes that can give. I can see them from faraway, I can see them approaching In a timeless dream In a timeless gaze, I can see them watching and searching Inside mines Beyond here and now, The breath of the wind The quivery of the soul Slight as a
IL MUSICISTA Chiude li occhi prima di suonare. Riempie la sala, la sua presenza, nonostante l’orchestra. Chiude gli occhi e respira la musica. La respira così profondamente che diventa la musica E poi suona. E il mondo attorno cambia. La musica che esce da quel violino è molto di più che musica. E’ un filo d’argento diretto che unisce i mondi. Suona. E dona un’energia nuova all’orchestra, già brava. Suona, e quando inarca la schiena è come se ricevesse la forza direttamente dal cielo, e quasi pare di vedere un raggio fatato che dal cielo scende e lo avvolge. Quando la musica finisce, non termina davvero, è una musica che ti porti dentro  e che ti accompagnerà per sempre. THE MUSICIAN He closes his eyes before playing. His presence fills the room, despite the orchestra. He closes his eyes and breaths the music. He’s breathing it so deeply that he becomes music. Then he plays. And the world around changes. The music that comes from that violin is much mo