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IMPRESSIONI D’AGOSTO Storie di donne Ultimamente siamo molto spesso affascinati e a buon diritto direi, dalle imprese facili o meno facili, di donne che hanno avuto ruoli importanti, a volte nascosti agli occhi del pubblico, perché il mondo ha sempre maggiormente enfatizzato gli avanzamenti degli uomini, rispetto a quelli delle donne. A volte sono ruoli più visibili, come quelli di cantanti, attrici, donne del mondo dello spettacolo,  imprenditrici,  che comunque hanno combattuto in un ambiente difficile e a volte ostile e hanno raggiunto posizioni ragguardevoli; a volte sono ruoli meno visibile, ma smpre iportanti. Il messaggio che riceviamo da cui siamo bombardati dai social in questo momento è: donna, in situazione difficile, con determinazione ha combattuto e ce l’ha fatta. È diventata importante. Oppure: donna nascosta agli occhi del mondo, è lei che ha scoperto/realizzato la tale o talaltra situazione scientifica o tecnologica, anche se il merito è stato dato ad u

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IMPRESSIONI D'AGOSTOUn'occhiata alla cittàNie...

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IMPRESSIONI D'AGOSTO Un'occhiata alla città Nie... : IMPRESSIONI D'AGOSTO Un'occhiata alla città Niente come il mese di agosto dà la misura della fugacità. la città si disfa, ri...
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IMPRESSIONI D'AGOSTO Uno sguardo alla città Niente come il mese di agosto dà la misura della fugacità. la città si disfa, rifà, smonta e rimonta; è libera di mostrarsi nuda nel suo divenire. E' dinamicità pura, senza l'ossessione di apparire che la pervade e di cui è un po' schiava durante tutto il resto dell'anno. Ora può smantellarsi e ricostruirsi davanti a gente di passaggio. Turisti che appoggiano il loro sguardo, il loro bagaglio per un attimo e poi volano via. Rivela così la propria bellezza nascosta e più riservata. Quella che strizza l'occhio quando,alzando gli occhi al cielo, si vedono le guglie della Cattedrale che si allungano sempre più in alto, a proteggere quell'impalcatura un po' nascosta messa lì per fare quel make up necessario che la renderà ancora più bella.  Amo questa città, sempre tutta da scoprire anche dopo una vita di convivenza.
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IMPRESSIONI D'AGOSTO Notte a Milano Ho cenato con una pizza, presa al volo dal pizzaiolo sotto casa proprio l’ultima sera in cui è aperto prima che chiuda per le ferie, (e mentre sto pagando prima di uscire mi soffermo a pensare che ogni anno, senza programmazioni particolari, arrivo a prendere la pizza esattamente l’ultima sera in cui è aperto prima che chiuda per le ferie… mah! Coincidenze di vita). Piuttosto stanca, ma rilassata dopo una lunga doccia, mi allungo su una sdraio sul terrazzo a godermi il fresco della sera e il cielo, con tanto di stelle e qualche nuvola color latte qua e là. Immancabilmente mi appisolo. Vengo risvegliata da una chitarra impegnatissima accompagnata da voci cantanti. Non so bene se sono sveglia o se sto sognando, trasportata in un mondo parallelo riportata indietro di 30 anni (e qualcosa di più): Bob Dylan, Bennato, De André, Simon and Garfunkle… un po’ di Guns & Roses… voci maschili che gridacciano (un po’ cantano e un po’ gracch
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IMPRESSIONI D'AGOSTO Domenica Domenica di agosto. La prima. Caldo afoso in città. È presto, non prestissimo, ma presto per essere una domenica e una domenica d’estate. La città è praticamente deserta. Sul tram che mi porta da casa verso il lavoro (sì lavoro abitualmente di domenica), solo qualche persona che parla un’altra lingua. Forse turisti. Un unico bar aperto nel punto di incrocio dove devo cambiare mezzo per arrivare a destinazione. Decido di fermarmi a fare colazione. La scelta è veloce. Tre tipi di brioches: vuota, cioccolato e marmellata. Quest’ultima si divide in: arancia e frutti di bosco. La mia mente rapidamente esclude, calcola riduce: le due marmellate. Su una delle due brioches troneggia una grossa mora matura. È fatta. È quella. Mi soffermo a pensare a come ho scelto. Una rapida combinazione di calcolo, scomposizione e scelta istintiva.  Sorrido. Una volta qualcuno mi ha detto che il modo in cui organizzo le cifre per contare, il modo in cui il mio cer
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SONO FINITE LE RONDINI  (16 luglio 2017) In questi giorni continua a venirmi in mente questa frase: SONO FINITE LE RONDINI. E’ metà luglio ormai e da una decina di giorni hanno cominciato ad essere sempre di meno. (Sono passati anche una decina di giorni da quando non ci sei più.) Questa mattina ne volano solo un paio, piccole, nel cielo infinitamente azzurro. Quell’azzurro sconfinato che tanto ti piaceva. Quell’azzurro che per te racchiudeva tutti i colori dell’arcobaleno e tutti i sentimenti. La gioia, la speranza, la vita. Era l’azzurro del cielo che si rispecchia nell’acqua del mare. Una volta mi hai detto: -           Non posso più stare qui, devo tornare sull’isola. Ho bisogno di vedere l’azzurro del mare. Dopo un po’ che non lo vedo mi manca così tanto che faccio fatica a respirare. Quell’azzurro però, è il cielo che entra e si fonde con il mare. È il ritornare e riunire ciò che Dio ha separato durante la creazione, dividendo le acque superiori da quelle

AI MIEI FIGLI

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A voi, figli, auguro Buon Anno, con qualche giorno di ritardo. A voi perfetti così come siete con tutta le vostre imperfezioni. L a nostra imperfezione è ciò che ci rende grandi, unici, speciali, forse anche un po’ magici. Il più grande augurio che vi posso fare è quello di SOGNARE. SOGNARE sempre, con tutte le lettere maiuscole e di non smettere mai di farlo. Vi auguro di credere profondamente nel vostro sogno, unico e speciale come siete voi. Vi auguro di fare tutto il possibile per realizzarlo e di essere capaci di rischiare per farlo. Rischiare non con la sventatezza di chi non conosce i rischi o non vuole mettere tutte le carte in tavola, lasciandosi trasportare da un fato che è soprattutto un confuso farsi trascinare privo di consapevolezza e responsabilità, ma Rischiare con l’avventatezza di chi vuole e sa conoscere, riconoscere e valutare tutte le sfaccettature e i rischi, sapendo di poterli affrontare, gestire e superare. Perché questo so di voi, che siete in grado e ca