CIAO BUS Ci sono mille luci questa notte nel bosco. E poi c'è la luce della penna con la quale scrivo. Ci sono mille luci questa notte nel bosco e c'è la fiamma di questa candela. Piccolo essere color caramello. Eri davvero piccolo, con quelle orecchie enormi mezze penzolanti e il musone. Sei arrivato a riempire il cuore un po' confuso di un ragazzo diciassettenne. E quello di tutti noi. Sei nato tra le luci del Naviglio, in quello spazio stravagante condiviso di sogni, avventura e anche un po' di illegalità (anche un po' di più di un po'), ma che portava in chi (pochi) ci credeva una speranza di cambiamento. Quanto eri piccolo mentre attraversavi quella piazza trotterellando di fianco al tuo papà, che veneravi, quando io venivo a prendervi restando lontana e un po' nascosta, ansiosa di accogliervi e di sapervi, almeno per quella notte, al sicuro. Fobos è stato il tuo primo nome e forse per quello eri impaurito da tutto se ti allontanavi dal tuo papà. O ...
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Samhain Questa è la notte in cui festeggiamo Questa è la notte in cui cantiamo Questa è la notte di danze volanti Prima di ritirarsi tra le radici avvolgenti Questa è la notte di fiamme accese delle nostre candele, perché tutte le anime possano vedere Questa è la notte del velo sottile Dove i mondi si incontrano in un palpito leggero e In un tocco gentile Luce e ombra per un attimo insieme In un unico respiro Nella notte di Samhain
Jazz in una stanza Nuvole di vapore avvolgono le luci fioche sui tavoli. E' nebbia leggera che offusca la vista, come una pioggia di minuscole gocce dorate che scendono e risalgono creando un velo traslucido. Dietro, i volti appannati di chi si guarda perso negli occhi dell'altro, di chi non si guarda perso in se stesso, di chi cerca degli occhi da guardare, di chi ha chiuso gli occhi stanco di aspettare. O semplicemente stanco. Un pianoforte pacato muove i tasti e una melodia ritorta accompagna il lento danzare di coppie al centro della sala. il fumo di una sigaretta si arrampica attorcigliandosi al raggio di luce che illumina sfiorandolo, un tavolo. Svogliatamente lei passa tra i tavoli, raccoglie bicchieri vuoti, portandone di pieni. La vedi, la noti. Ti vede, ti nota. Tutto si ferma nell'immagine di una cartolina di un tempo passato. Bloccata lì. Poi, la musica è lontana e voi, mano nell...
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