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Visualizzazione dei post da 2020
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 QUANDO Quando il soffio del vento ti accarezzerà il viso Quando gli spruzzi dell’onda ti bagneranno le labbra Quando allungherai la mano a sfiorare quella di chi da tempo non vedi; Quando alzerai gli occhi e vedrai altri seduti accanto a te; Quando, camminando incontrerai lo sguardo di mille persone; Quando le ali di un aereo ti porteranno di nuovo a nuotare tra le nubi; Quando anche l’ultima mascherina si trasformerà in un volo di farfalla, Ricordo lontano, perso in un raggio di sole, Fiocco di neve disciolto nel fumo di un comignolo. Allora fermati e non dimenticare. Non dimenticare la paura che ci ha resi tutti un po’ più uguali, Non dimenticare la sofferenza, Non dimenticare i canti che ci hanno unito, Non dimenticare le lacrime che goccia a goccia scendevano, Non dimenticare l’incertezza. Allora alza gli occhi al cielo; e poi Abbassali e dona un sorriso a chi incontri Quel sorriso che ci è mancato così a lungo Dona una carezza a chi ti sta acca
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IMPRESSIONI DI… 2 maggio 2020 Ci sono le fate questa sera nell'aria. Rimbalzano da un punto all'altro del cielo a ricordarci la notte di Beltane passata un po’ in sordina E appena sfuggita. Giocano ridendo mentre svolazzano tutt'intorno avvolgendoti con il loro filo invisibile, come lo zucchero filato attorno al bastoncino… Intrecciano le nuvole in nastri di seta arcobaleno. Passano davanti alla luna velata e crescente. Tessono spirali di luci multicolore, appese nel cielo E su di esse si dondolano ridendo. Ridendo… ridendo… ridendo… Una risata di mille campanelli d’argento e di acqua scrosciante. Volano su altalene di fiori, scompigliando i capelli, i cuori e gli umori di chi passa loro vicino. Ridendo ci chiamano a giocare con loro.
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Un racconto tratto da: Storie di donne normali della collezione: Storie di un Cantastorie vol.2 Maria Poi c’è Maria. Maria è tutto un altro tipo di donna. Minuta, grandi occhi scuri e profondi, capelli neri portati per lo più in due grosse trecce avvolte attorno alla testa. Maria è una donna di tempi antichi, nata all'inizio del secolo (il 1900) ha imparato a vivere le proprie emozioni lontano dagli occhi degli altri, le custodisce in segreto. Maria ama come quasi ogni donna sa amare, ma poche donne trovano un riscontro così totale e appagante come quello che Maria ha trovato, il suo uomo la ama nello stesso modo, perdutamente e infinitamente. Maria ama profondamente, con tutta se stessa, e dona tutta se stessa, anima e corpo, al proprio amore. La passione, oltre all'amore, l’avviluppa a tal punto che si dona al suo adorato anche nelle lettere che gli scrive quando non sono insieme. Maria combatte in segreto per questo amore contro una famiglia perbenista
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NON PUO' ASPETTARE Tratto da un racconto della collezione Storie di un Cantastorie Vol.2 Si pensa sempre di dover avere la frase e il pensiero perfetto da scrivere e pubblicare e si aspetta. In realtà no, non c'è tempo di aspettare IL MOMENTO, il tempo, la cosa giusta da dire; se aspetti... perdi; perdi quella frazione, quell'istante magico che con un soffio di vento porta via l'immagine dell'emozione; quell'immagine che non si ferma vola, fugge trasportata dal vento, e non puoi fermarti e non puoi nemmeno mettere punti in quello che scrivi, perché il punto è una porta di ferro che taglia fuori la nebbia; la nebbia resta fuori, ma nella nebbia c'è l'immagine, il sogno, il respiro, il colore... sono tutti lì in quella figura, avvolta nella bruma profumata di umido e di pioggia; concentrati su quell'unica e sola immagine che cerca di sfuggire, ma allo stesso tempo sta implorando affinché tu, come il pittore che con le mani cariche dei colori
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Impressioni di... PIOVE Profumo di pioggia su una città silenziosa, piccoli scrosci leggeri e delicati suonano come tasti scomposti premuti da gatti saltellanti. Nuvole sparse in un cielo scuro. La terra bagnata non ha mai profumato così tanto di terra bagnata. Ridona il proprio calore odorando di foglie e muschio. È il centro del bosco fresco e avvolgente nella notte senza stelle È il centro della terra che accoglie e protegge custodendo il nuovo seme. È il mantello delle Fate che sfiora la pelle stringendo in un abbraccio velato di soffi di vento. Terra, Foglie, Alberi, Acqua. È un terrazzo in questa città addormentata e silente che respira preparandosi ad una nuova vita.
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IMPRESSIONI DI… 23 marzo 2020 SHH SILENZIO Li vedi quei ciuffi lì? Quelli alti nel cielo. Piccoli bocconi di zucchero filato  buttati giù un po’ a caso su quella distesa azzurra. SILENZIO Un fiore giallo nasce in un vaso. Ospite di erbe clandestine. Rami secchi si attorniano di foglie nuove, allegre e sgargianti nel loro verde appena nato. SILENZIO Una cornacchia si erge su un tetto di tegole un po’ sconnesse Quasi ad assorbire gli ultimi raggi del sole pomeridiano. Dritta, impettita di fianco al comignolo, sua impassibile compagna. SILENZIO Quel silenzio così perfetto nel suo essere quasi fuori posto qui, racchiude l’inizio di un nuovo mondo. Se chiudi gli occhi lo senti pulsare nella sua incubazione. Sta arrivando una nuova vita.
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IMPRESSIONI DI... E POI C’ERA LA MUSICA   All’inizio era un’eco lontano Poi eri incredula e forse dubbiosa All’improvviso sconcertata E la paura si è insinuata sottile sotto la pelle. Penetrava come un serpente invisibile tra le fibre Riuscivi a sentirla tra le ossa, anzi dentro le ossa, Strisciante. Rodeva a poco a poco ogni carne. Come un filo di fumo si attorcigliava dentro legando ogni articolazione Così sembrava di non potersi più muovere. Sbigottita hai ascoltato il silenzio surreale di una città messa in pausa. In lontananza la sirena di un’ambulanza ha fatto rabbrividire la schiena. Come se in un altro momento la stessa sirena portasse notizie meno gravi. Rifletti. È che di solito le percepisci solo come un eco in lontananza… Ecco la differenza ora, nella frazione di pochi attimi, potrebbe essere anche per te… per tutti. Hai chiuso gli occhi… Ora il silenzio è più fitto. Viene da dentro. Comincia però a prendere una forma diversa.
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IMPRESSIONI DI… Gennaio Benvenuto   Gennaio. Città rallentata. La vita è ripresa nelle sue normali e quotidiane vicissitudini, ma tutto è un po’ offuscato. Annebbiato. Le corse sono passate, le giornate di festa finite. Le pause tra una festa e l’altra sono solo piccoli momenti che si frappongono tra una baldoria e l’altra, da ricordare; un po’ estranei, come carte di un mazzo spaiate. Ora tutto riprende nel proprio ritmo abituale, ma l’ingranaggio fatica a muoversi scorrevolmente, come se mancasse la necessaria lubrificazione allo svolgersi dinamico e usuale della città. Al mercato i venditori proclamano la bellezza della merce, ma la loro voce è un eco ovattato proveniente da un’altra epoca. I clienti si aggirano tra i banchi acquistando per risonanza e riponendo nelle borse della convinzione a metà. La furia, l’entusiasmo, l’euforia sono passati, lasciando un riverbero che illumina da lontano e non scalda. Tempo di riflessione, di rientro pacato in se stess
ALL YOU NEED IS LOVE Correva l’anno… Lasciando perdere quale fosse l’anno che correva, anche perché non è precisamente definito, diciamo che parliamo di parecchi anni fa, adolescente ascoltavo “All you need is Love”. Come per tutti gli adolescenti, la musica faceva parte del mio quotidiano (anche ora, ma questa è un’altra storia). Musica in sottofondo mentre si studia, musica per perdersi nel ricordo di un incontro a scuola, musica per sognare ad occhi aperti, musica per sfinirsi nelle notti insonni passate a rimuginare su un amore impossibile. Musica in ogni momento possibile della giornata. Erano gli anni in cui gruppi che hanno creato gran parte della storia musicale del Rock e Pop erano nel pieno del loro manifestarsi. Erano gli anni delle fazioni “o con i Beatles o con i Rolling Stones”. Il mio cuore era più con i Beatles che con i Rolling Stones (chi mi conosce non si meraviglierà di certo di questa scelta, la mia indole romantica è molto più affine ai Beatles, anche qu