NON PUO' ASPETTARE
Tratto da un racconto della collezione Storie di un Cantastorie Vol.2
Tratto da un racconto della collezione Storie di un Cantastorie Vol.2
Si pensa sempre
di dover avere la frase e il pensiero perfetto da scrivere e pubblicare e si
aspetta.
In realtà no,
non c'è tempo di aspettare IL MOMENTO, il tempo, la cosa giusta da dire; se
aspetti... perdi; perdi quella frazione, quell'istante magico che con un soffio
di vento porta via l'immagine dell'emozione; quell'immagine che non si ferma vola,
fugge trasportata dal vento, e non puoi fermarti e non puoi nemmeno mettere
punti in quello che scrivi, perché il punto è una porta di ferro che taglia
fuori la nebbia; la nebbia resta fuori, ma nella nebbia c'è l'immagine, il
sogno, il respiro, il colore... sono tutti lì in quella figura, avvolta nella
bruma profumata di umido e di pioggia; concentrati su quell'unica e sola
immagine che cerca di sfuggire, ma allo stesso tempo sta implorando affinché tu,
come il pittore che con le mani cariche dei colori dell'arcobaleno ferma in un
quadro il sole che nasce e sale alto nel cielo illuminando i campi sfolgoranti
e pieni, ricchi delle spighe ormai pronte al raccolto, macchiati dal rosso
incandescente dei papaveri, come il pittore che dalla punta delle dita riesce a
far fluire la luce della luna che brilla sull'acqua del lago dove le fate si
inchinano alle stelle e lasciano che i loro corpi vengano vestiti dai raggi sfavillanti
del sogno; ti implora perché tu, come il musicista che ha le mani frementi
perché sente la terra che dal profondo vibra e sale in lui facendo muovere le
dita sulle corde dell'arpa, volare sui tasti del pianoforte, accarezzare la
chitarra, cantare il violino, ti implora perché tu le dia la tua attenzione,
che brama; quell'immagine che non può fermarsi, che deve scivolare via nel
vento tra le onde del mare, trasportata dal canto dei delfini, che si libra
alto fino a raggiungere le ali delle aquile, quell'immagine chiede la tua
attenzione la tua concentrazione affinché tu, insieme al pittore e al musicista
possa vederla per quell'attimo sufficiente a trasformarla in parole, colore,
musica. Parole che con il suono della tua voce diventino la storia di un
sorriso. Eccola pallida sfuocata nella nebbia con il profumo della salsedine,
la musica che la trattiene per una frazione di secondo, i colori
dell'arcobaleno la circondano, e la vedi, dolce visione in quell'attimo, una
donna vestita di veli gialli, splendenti come il sole, tra le mani uno scettro
d'argento e di perle, con una sola lacrima di diamante che le solca il viso, e
un dolce, caldo, potente e sensuale sorriso e lì, la storia
cominciò.....
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