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Visualizzazione dei post da 2017
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LETTERA A UN AMICO Ordunque, non so bene cosa scrivere, che le emozioni e i sentimenti si rincorrono e a volte contraddicono. Di certo c’è da dire che esiste una certa coerenza in quello che abbiamo vissuto: anche la nostra fine è nascosta agli occhi del mondo, tanto quanto quello che abbiamo vissuto . Ritrovo però una dolcezza nascosta in quella telefonata (che è il momento che mi ha sconvolto davvero): in quel momento, mi hai voluto salutare, chiusa la telefonata sapevo che non ti avrei più rivisto. A modo tuo, è ovvio. Quel tuo modo che mi faceva arrabbiare, dove non dicevi mai chiaramente quello che provavi, anzi trovavi sempre scuse per girarci intorno, sminuirlo e farlo apparire ancora meno importante, salvo poi trovare delle motivazioni banali per cercarmi di nuovo quando capivi che me ne stavo andando. Avrei voluto di più? Non credo. Avrei voluto meno sotterfugi in quello che avevamo, questo sì. Avrei volto meno cocciutaggine da parte mia, ed esserci sempre senza int
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CIAO UOMO DELLA NOTTE “Sono l’uomo della notte”. Hai detto. Sei molto di più. Sei l’uomo dei sogni. Sei l’uomo del vento e l’uomo dell’onda. Sei l’uomo che racconta le storie del fiume Sei l’uomo che ha viaggiato sul raggio della luna. Sei le viscere della terra in cui mi sono tuffata per rinascere Sei l’uomo che ha guardato la mia sfera di cristallo e, senza toccarla con le mani, l’ha fatta scivolare via. Sei il viaggiatore dei boschi Il pirata delle stelle. Oggi sorrido sotto al mio albero. Alzo gli occhi e mi riempio del verde delle foglie, Alzo gli occhi e ti sento tra il verde delle foglie, folletto curioso e un po’ dissacrante. Oggi sei entrato nel mondo incantato dove ti ho riconosciuto Con il brillio delle fate, la musica e la chitarra. Grazie per i doni che mi hai dato. Ti racconterò ancora le mie storie, quelle senza senso, quelle che non hanno una fine e quelle dove tu cambierai la fine, rendendole un gioco di parole. Ciao uom
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VEDO Vedo raggi scintillanti volare Vedo mani muoversi Che cercano visioni Piccoli gesti infiniti che esprimono emozioni nascoste Vedo passi frettolosi avidi di incontri Vedo passi lenti che sembrano riflettere, Vedo corpi silenziosi lontani Immersi nelle proprie atmosfere. Vedo corpi rompere il velo ed avvicinarsi gli uni agli altri. Vedo volti impassibili non sfiorati dall’emozione Vedo volti increduli sopraffatti dall’emozione Vedo volti sorridenti pronti ad accogliere. Vedo gli occhi Occhi infiniti che non possono nascondere l’anima Sguardi persi nel dove Sguardi attenti al ora Sguardi in attesa Sguardi ormai stanchi. Vedo i tuoi occhi Quegli occhi che cercano Quegli occhi che donano. Li vedo da lontano, Li vedo avvicinarsi In un sogno senza tempo In uno sguardo senza tempo. Li vedo guardare e cercare Dentro ai miei, Oltre il qui e l’ora Il soffio del vento Il fremito dell’anima Sottile come una farfalla
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I SEE I can see bright rays flying, I can see hands moving Looking for their visions. Little gestures expressing their hidden emotions. I can see hurried steps hungry for encounters I can see slow steps almost pondering. I can see distant silent bodies Buried in their own atmospheres, I can see bodies strip the veils and moving closer. I can see unmoved faces not touched by emotions, I can see surprised faces overwhelmed by emotions, I can see smiling faces ready to embrace. I can see eyes Infinite eyes that cannot hide their soul. Looks lost in space, Looks which care at time, Looks waiting, Looks tired by now. I can see your eyes, Your eyes that are searching for....  Your eyes that can give. I can see them from faraway, I can see them approaching In a timeless dream In a timeless gaze, I can see them watching and searching Inside mines Beyond here and now, The breath of the wind The quivery of the soul Slight as a
IL MUSICISTA Chiude li occhi prima di suonare. Riempie la sala, la sua presenza, nonostante l’orchestra. Chiude gli occhi e respira la musica. La respira così profondamente che diventa la musica E poi suona. E il mondo attorno cambia. La musica che esce da quel violino è molto di più che musica. E’ un filo d’argento diretto che unisce i mondi. Suona. E dona un’energia nuova all’orchestra, già brava. Suona, e quando inarca la schiena è come se ricevesse la forza direttamente dal cielo, e quasi pare di vedere un raggio fatato che dal cielo scende e lo avvolge. Quando la musica finisce, non termina davvero, è una musica che ti porti dentro  e che ti accompagnerà per sempre. THE MUSICIAN He closes his eyes before playing. His presence fills the room, despite the orchestra. He closes his eyes and breaths the music. He’s breathing it so deeply that he becomes music. Then he plays. And the world around changes. The music that comes from that violin is much mo
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Speranza Cascata Arcobaleno Fiamme di colori avvolgono il corpo come serpenti magici, innalzano al cielo le note. Sospeso tra un respiro e una carezza. Abbràcciati alla mia anima E vola nella spirale d’argento. Sali e raccogli dalle mie mani chicchi di speranza multicolore Scioglili nella musica, Spargili all’alba, Che accompagnino il giorno Con ruscelli di luce E accarezzino le notti Con nastri di sogni.
DAVANTI ALLA TELEVISIONE Immagini sfuocate girano davanti ai miei occhi Sento delle voci Non raccolgo il senso. Il telecomando nero (chissà perché sono quasi sempre neri?) è in mano. Le dita premono i tasti Le immagini cambiano, voci confuse. Ecco è lì il tasto rosso, basta poco, “premilo” e tutto finirà. È facile. Ci vuole un po’. Non è automatico. Ho scelto di spegnerti. Meravigliosa sensazione riempirsi di quell’improvviso silenzio. Sottile dentro nasce una nuova musica. Quella dei miei pensieri. È una musica vera, parlano, cantano. Ci voleva così poco. Scegliere di spegnerti. E sceglierò di accenderti. Al momento giusto, però, per ora no. 

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IO CANTOCanto la goccia d’acqua che scivola sui c...

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IO CANTO Canto la goccia d’acqua che scivola sui c... : IO CANTO Canto la goccia d’acqua che scivola sui capelli Canto il filo d’erba rinato Canto il risveglio del mattino Canto il cori...
IO CANTO Canto la goccia d’acqua che scivola sui capelli Canto il filo d’erba rinato Canto il risveglio del mattino Canto il coricarsi la sera Canto un bambino che ride Canto le lacrime di una persona persa Canto la gioia di una nascita Canto la nota che mi accarezza l’anima Canto il vento nei capelli Canto l’aria che respiro Canto il sole e il temporale Canto ogni movimento del mio corpo Canto lo stare fermi Canto il cuore che batte di gioia Canto la lacrima che scorre lenta e che contiene tutta la luce dell’arcobaleno Canto il fremere di una carezza Canto Canto in silenzio e canto a squarciagola Canto con gli amici Canto da solo Canto camminando Canto pensando Canto perché vivere la vita è un canto Canto perché ogni mio momento è un canto
OGGI Oggi è difficile descrivere il cielo. E’ anche difficile fotografarlo. Forse un pittore potrebbe rendergli giustizia e riuscire a rappresentare quel nero – blu - scuro che però non chiude il pensiero, ma apre l’anima verso un brillio più profondo. Un tremolare di luce che rende quel nero-blu quasi trasparente nella sua opacità. Forse un pittore riuscirebbe a disegnare in modo adeguato quei nastri di nubi che come tulle ripiegato su se stesso, lasciano intravedere i piccoli punti dorati delle stelle. Veli morbidamente adagiati sulla distesa del cielo, interrotti a tratti dal riflesso di una luna semi nascosta. Forse un pittore riuscirebbe a mostrare quell’ultima falce di luna, riuscirebbe ad esprimere l’immagine della sua luminosità non prepotente, che come un respiro appena percettibile sfiora ed accende le parti nascoste del cielo. Io non sono un pittore e posso solo, dal mio angolo dietro i vetri, ammirare tale bellezza con le uniche parole che mi salgono al