
LETTERA A UN AMICO Ordunque, non so bene cosa scrivere, che le emozioni e i sentimenti si rincorrono e a volte contraddicono. Di certo c’è da dire che esiste una certa coerenza in quello che abbiamo vissuto: anche la nostra fine è nascosta agli occhi del mondo, tanto quanto quello che abbiamo vissuto . Ritrovo però una dolcezza nascosta in quella telefonata (che è il momento che mi ha sconvolto davvero): in quel momento, mi hai voluto salutare, chiusa la telefonata sapevo che non ti avrei più rivisto. A modo tuo, è ovvio. Quel tuo modo che mi faceva arrabbiare, dove non dicevi mai chiaramente quello che provavi, anzi trovavi sempre scuse per girarci intorno, sminuirlo e farlo apparire ancora meno importante, salvo poi trovare delle motivazioni banali per cercarmi di nuovo quando capivi che me ne stavo andando. Avrei voluto di più? Non credo. Avrei voluto meno sotterfugi in quello che avevamo, questo sì. Avrei volto meno cocciutaggine da parte mia, ed esserci sempre senza int...