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Sabato Santo  Sabato 3 Aprile 2021 – Notte, Ore 1.28 – Sabato Santo – sabato prima di Pasqua La notte è fresca, la luna, che per metà c’è, non si è ancora alzata. O si è alzata da qualche altra parte, ma qui ancora non si vede. Oggi è il giorno senza Gesù. Da ieri pomeriggio non c’è. Non importa ciò in cui crediamo, il punto è che di fatto non c’è. È il momento in cui ci lascia soli, per darci la possibilità di credere, di avere fede nel suo ritorno domenica.  La domenica di Pasqua. Pasqua è un atto di fede nella libertà più assoluta: “Me ne vado, mi ritiro. Sarà la tua fede che consentirà il mio ritorno”. Pasqua. Pasqua cristiana, Pasqua ebraica. Diverse nei modi e nei tempi, ma uguali nella sostanza. Alla fine viene chiesta la stessa cosa: un atto di fede che possa consentire il cambiamento. Mai come ora ne abbiamo bisogno.  Il nostro atto di fede contribuirà a far sì che le cose cambieranno e tutto si risolverà, cambiando, ma si risolverà. Il vento leggero che muove gli ab
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 27 Marzo 2021   C’è ancora silenzio. Il cielo profuma di umido e di campagna. In questo spazio fuori dal tempo per il quale sono infinitamente grata, ascolto uccelli cantare smodatamente. In lontananza abbaiare di cani. Qualche cornacchia gli fa eco. Suonano delle campane. Le nuvole scorrono, coperta soffice sotto la quale si nasconde il cielo, si chiede se uscire e risplendere o aspettare… E’ un attimo di attesa. A breve mi aspetto di vedere le rondini.
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 QUANDO Quando il soffio del vento ti accarezzerà il viso Quando gli spruzzi dell’onda ti bagneranno le labbra Quando allungherai la mano a sfiorare quella di chi da tempo non vedi; Quando alzerai gli occhi e vedrai altri seduti accanto a te; Quando, camminando incontrerai lo sguardo di mille persone; Quando le ali di un aereo ti porteranno di nuovo a nuotare tra le nubi; Quando anche l’ultima mascherina si trasformerà in un volo di farfalla, Ricordo lontano, perso in un raggio di sole, Fiocco di neve disciolto nel fumo di un comignolo. Allora fermati e non dimenticare. Non dimenticare la paura che ci ha resi tutti un po’ più uguali, Non dimenticare la sofferenza, Non dimenticare i canti che ci hanno unito, Non dimenticare le lacrime che goccia a goccia scendevano, Non dimenticare l’incertezza. Allora alza gli occhi al cielo; e poi Abbassali e dona un sorriso a chi incontri Quel sorriso che ci è mancato così a lungo Dona una carezza a chi ti sta acca
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IMPRESSIONI DI… 2 maggio 2020 Ci sono le fate questa sera nell'aria. Rimbalzano da un punto all'altro del cielo a ricordarci la notte di Beltane passata un po’ in sordina E appena sfuggita. Giocano ridendo mentre svolazzano tutt'intorno avvolgendoti con il loro filo invisibile, come lo zucchero filato attorno al bastoncino… Intrecciano le nuvole in nastri di seta arcobaleno. Passano davanti alla luna velata e crescente. Tessono spirali di luci multicolore, appese nel cielo E su di esse si dondolano ridendo. Ridendo… ridendo… ridendo… Una risata di mille campanelli d’argento e di acqua scrosciante. Volano su altalene di fiori, scompigliando i capelli, i cuori e gli umori di chi passa loro vicino. Ridendo ci chiamano a giocare con loro.
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Un racconto tratto da: Storie di donne normali della collezione: Storie di un Cantastorie vol.2 Maria Poi c’è Maria. Maria è tutto un altro tipo di donna. Minuta, grandi occhi scuri e profondi, capelli neri portati per lo più in due grosse trecce avvolte attorno alla testa. Maria è una donna di tempi antichi, nata all'inizio del secolo (il 1900) ha imparato a vivere le proprie emozioni lontano dagli occhi degli altri, le custodisce in segreto. Maria ama come quasi ogni donna sa amare, ma poche donne trovano un riscontro così totale e appagante come quello che Maria ha trovato, il suo uomo la ama nello stesso modo, perdutamente e infinitamente. Maria ama profondamente, con tutta se stessa, e dona tutta se stessa, anima e corpo, al proprio amore. La passione, oltre all'amore, l’avviluppa a tal punto che si dona al suo adorato anche nelle lettere che gli scrive quando non sono insieme. Maria combatte in segreto per questo amore contro una famiglia perbenista
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NON PUO' ASPETTARE Tratto da un racconto della collezione Storie di un Cantastorie Vol.2 Si pensa sempre di dover avere la frase e il pensiero perfetto da scrivere e pubblicare e si aspetta. In realtà no, non c'è tempo di aspettare IL MOMENTO, il tempo, la cosa giusta da dire; se aspetti... perdi; perdi quella frazione, quell'istante magico che con un soffio di vento porta via l'immagine dell'emozione; quell'immagine che non si ferma vola, fugge trasportata dal vento, e non puoi fermarti e non puoi nemmeno mettere punti in quello che scrivi, perché il punto è una porta di ferro che taglia fuori la nebbia; la nebbia resta fuori, ma nella nebbia c'è l'immagine, il sogno, il respiro, il colore... sono tutti lì in quella figura, avvolta nella bruma profumata di umido e di pioggia; concentrati su quell'unica e sola immagine che cerca di sfuggire, ma allo stesso tempo sta implorando affinché tu, come il pittore che con le mani cariche dei colori
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Impressioni di... PIOVE Profumo di pioggia su una città silenziosa, piccoli scrosci leggeri e delicati suonano come tasti scomposti premuti da gatti saltellanti. Nuvole sparse in un cielo scuro. La terra bagnata non ha mai profumato così tanto di terra bagnata. Ridona il proprio calore odorando di foglie e muschio. È il centro del bosco fresco e avvolgente nella notte senza stelle È il centro della terra che accoglie e protegge custodendo il nuovo seme. È il mantello delle Fate che sfiora la pelle stringendo in un abbraccio velato di soffi di vento. Terra, Foglie, Alberi, Acqua. È un terrazzo in questa città addormentata e silente che respira preparandosi ad una nuova vita.