E se fosse qualcosa di più che lucine, regali, canzoni, cibo, presepi e albero?
L’Albero pieno
di luci la guardava fisso. O forse era lei che guardava fisso l’albero. C’era
qualcosa che le sfuggiva. Bello. Bellissimo questo periodo pieno di luci feste
regali e canzoni; presepi e natività, per chi ci credeva, ma anche per chi non
ci credeva. Hannukah. Un altro mondo, un’altra festa, con significati diversi,
ma anche qui luci e fiamme delle candele.
Lei e l’albero
continuavano a fissarsi mentre si ripassava lo smalto sulle unghie, anche
questo doveva brillare, risplendere. Anche le unghie raccoglievano la luce.
Intanto si chiedeva: perché?
Perché e cosa
rendeva questo momento, questa festa, più speciale di altre? C’era qualcosa che
le sfuggiva.
La stanza era
buia se non per le luci dell’albero, ferme immobili nel buio e silenzio totali.
Piccoli puntini multicolore luccicanti. Una candela accesa rifletteva la sua
fiamma sulle palline degli addobbi aprendo la via a mondi diversi e lontani.
Mentre affascinata si perdeva nella moltitudine viva della fiamma replicata e
riflessa, una delle palline dell’albero cominciò ad oscillare e a crescere.
Diventava sempre più grande e luminosa, più grande e luminosa, più grande e
luminosa… così tanto luminosa da diventare trasparente e rivelare tutto ciò che
conteneva.
E dentro c’era
tutto.
Conteneva tutti
i mondi e tutte le razze. Conteneva tutti i sogni dei bambini e quelli degli
adulti. Conteneva anche i non sogni di chi aveva disimparato a sognare.
Conteneva la speranza e la disperazione, la gioia dei regali e la fame di chi
non aveva di che sopravvivere. Conteneva la gratitudine di chi si alza ogni
mattina sorridendo al nuovo giorno, ma anche la rabbia di chi non riusciva a
comprendere cosa gli stesse accadendo. Conteneva la pace senza condizioni e
conteneva l’odio e la guerra e tutte le guerre; quelle fatte, quelle presenti e
quelle che sarebbero iniziate in futuro.
E sopra a tutto
quello che c’era dentro regnava l’Amore. Un Amore incondizionato, quello che
non chiede nulla in cambio. Quello che è presente in ogni cosa e c’è per ogni
cosa, in ogni essere umano, in ogni essere vivente; in ogni sasso, in ogni filo
d’erba. Quell’Amore che è lì a portata di mano di tutti e basterebbe allungare
un braccio e sfiorarlo con la punta delle dita per prenderne un pezzettino e
cambiare qualcosa in noi e attorno a noi.
Allora capì.
Capì cosa rendeva il Natale un po’ più speciale. Non erano i regali, i canti, i
pranzi e le cene, le feste, ma grazie ai regali, ai canti, ai pranzi e alle
cene, alle feste, c’era e nasceva la speranza di poter essere capaci di raggiungere
quell’Amore lì, perché basta riuscire a prenderne un pezzettino tra le dita e
tutto cambia.
Eppure, lui è
lì sempre, tutto l’anno. Lo si può raggiungere in ogni momento, ma a Natale
tutti, beh insomma diciamo molti, ci credono di più e allora diventa davvero
possibile, perché se ci si crede tutti insieme il mondo può cambiare davvero.
Si alzò dal suo
punto di osservazione e si avvicinò all’albero. Con le dita sfiorò quella palla
dell’addobbo e, davvero, ebbe la certezza di avere tra le mani un po’ di Amore
in più da portare nel mondo e mentre si girava per uscire dalla stanza ebbe la
certezza che quella pallina le stesse facendo l’occhiolino e le sussurrasse:
Merry Christmas
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