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Buon Samahin Che tu sia Strega o non lo sia E ti fermi a pensare Che tu sia dentro la luna oppure no Che la guardi da fuori chiedendole di ascoltarti Che tu abbia le stelle tra le mani oppure le vedi nel cielo E ti fermi a guardare la loro luce lontana Il momento del raccoglimento è iniziato Le porte si sono aperte e il velo si è squarciato Il di là e il di qua sono uniti Fanne tesoro e in silenzio raccogli la luce Noi ne siamo custodi in silenzio La portiamo dentro di noi, proteggendola e donandola, Rispettandola e venerandola Mai tradendola E Amandola
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Ora che il velo tra i mondi si assottiglia  fermiamoci per ascoltare,  sentire, Amare
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Tratto da:  Storie di un Cantastorie - Altre Storie  1 Luglio 2021    Ci sono un sacco di rondini nel cielo. Stanno volando proprio qui sopra la mia testa. Mi piace pensare che siano un segno, un saluto, perché stanno per volare in alto, sempre più in alto e poi, uno dei prossimi giorni, andranno ancora più in alto e lontano, fino a non esserci più. Però, per ora sono qui. Stanno provando e testando le ali, rafforzandole in vista di un viaggio molto lungo ed impegnativo. Si chiamano e richiamano con quel suono tipico e stridulo che, a modo suo è una musica. Una strana sinfonia accompagnata, a volte, dal cinguettare di qualche altro uccello nascosto nel verde degli alberi sottostanti. Le rondini più piccole muovono le ali in vibrazioni velocissime, cercando di tenere il passo e seguendo quelle più grandi che si muovono con disinvoltura, sfruttando correnti d’aria a noi sconosciute, guidando così lo stormo nell’azzurro sconfinato di questo cielo interrotto solo da qualche pennell
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Sabato Santo  Sabato 3 Aprile 2021 – Notte, Ore 1.28 – Sabato Santo – sabato prima di Pasqua La notte è fresca, la luna, che per metà c’è, non si è ancora alzata. O si è alzata da qualche altra parte, ma qui ancora non si vede. Oggi è il giorno senza Gesù. Da ieri pomeriggio non c’è. Non importa ciò in cui crediamo, il punto è che di fatto non c’è. È il momento in cui ci lascia soli, per darci la possibilità di credere, di avere fede nel suo ritorno domenica.  La domenica di Pasqua. Pasqua è un atto di fede nella libertà più assoluta: “Me ne vado, mi ritiro. Sarà la tua fede che consentirà il mio ritorno”. Pasqua. Pasqua cristiana, Pasqua ebraica. Diverse nei modi e nei tempi, ma uguali nella sostanza. Alla fine viene chiesta la stessa cosa: un atto di fede che possa consentire il cambiamento. Mai come ora ne abbiamo bisogno.  Il nostro atto di fede contribuirà a far sì che le cose cambieranno e tutto si risolverà, cambiando, ma si risolverà. Il vento leggero che muove gli ab
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 27 Marzo 2021   C’è ancora silenzio. Il cielo profuma di umido e di campagna. In questo spazio fuori dal tempo per il quale sono infinitamente grata, ascolto uccelli cantare smodatamente. In lontananza abbaiare di cani. Qualche cornacchia gli fa eco. Suonano delle campane. Le nuvole scorrono, coperta soffice sotto la quale si nasconde il cielo, si chiede se uscire e risplendere o aspettare… E’ un attimo di attesa. A breve mi aspetto di vedere le rondini.
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 QUANDO Quando il soffio del vento ti accarezzerà il viso Quando gli spruzzi dell’onda ti bagneranno le labbra Quando allungherai la mano a sfiorare quella di chi da tempo non vedi; Quando alzerai gli occhi e vedrai altri seduti accanto a te; Quando, camminando incontrerai lo sguardo di mille persone; Quando le ali di un aereo ti porteranno di nuovo a nuotare tra le nubi; Quando anche l’ultima mascherina si trasformerà in un volo di farfalla, Ricordo lontano, perso in un raggio di sole, Fiocco di neve disciolto nel fumo di un comignolo. Allora fermati e non dimenticare. Non dimenticare la paura che ci ha resi tutti un po’ più uguali, Non dimenticare la sofferenza, Non dimenticare i canti che ci hanno unito, Non dimenticare le lacrime che goccia a goccia scendevano, Non dimenticare l’incertezza. Allora alza gli occhi al cielo; e poi Abbassali e dona un sorriso a chi incontri Quel sorriso che ci è mancato così a lungo Dona una carezza a chi ti sta acca
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IMPRESSIONI DI… 2 maggio 2020 Ci sono le fate questa sera nell'aria. Rimbalzano da un punto all'altro del cielo a ricordarci la notte di Beltane passata un po’ in sordina E appena sfuggita. Giocano ridendo mentre svolazzano tutt'intorno avvolgendoti con il loro filo invisibile, come lo zucchero filato attorno al bastoncino… Intrecciano le nuvole in nastri di seta arcobaleno. Passano davanti alla luna velata e crescente. Tessono spirali di luci multicolore, appese nel cielo E su di esse si dondolano ridendo. Ridendo… ridendo… ridendo… Una risata di mille campanelli d’argento e di acqua scrosciante. Volano su altalene di fiori, scompigliando i capelli, i cuori e gli umori di chi passa loro vicino. Ridendo ci chiamano a giocare con loro.