Storie di un Cantastorie - Altre Storie
1 Luglio 2021
Ci sono un sacco di rondini nel cielo. Stanno volando proprio qui sopra la mia testa.
Mi piace pensare che siano un segno, un saluto, perché stanno per
volare in alto, sempre più in alto e poi, uno dei prossimi giorni, andranno
ancora più in alto e lontano, fino a non esserci più.
Però, per ora sono qui. Stanno provando e testando le ali,
rafforzandole in vista di un viaggio molto lungo ed impegnativo.
Si chiamano e richiamano con quel suono tipico e stridulo che, a modo
suo è una musica. Una strana sinfonia accompagnata, a volte, dal cinguettare di
qualche altro uccello nascosto nel verde degli alberi sottostanti. Le rondini
più piccole muovono le ali in vibrazioni velocissime, cercando di tenere il
passo e seguendo quelle più grandi che si muovono con disinvoltura, sfruttando
correnti d’aria a noi sconosciute, guidando così lo stormo nell’azzurro
sconfinato di questo cielo interrotto solo da qualche pennellata bianca qui e
là, che rassomiglia a delle piume di un enorme uccello gettate a caso nella
distesa azzurra.
C’è una mezza luna. Bianco latte, fissa lì a guardare giù, un po’
amica e un po’ condiscendente.
Ciao. È luglio. È il mese in cui raccolgo tutte le intenzioni e l’energia
che poi immagazzino per averla disponibile tutto l’anno. È il mio mese. È anche
il nostro mese, quello dei nostri incontri e quello in cui te ne sei andato.
Per la prima volta la tua mancanza fisica non mi fa stringere lo stomaco,
sobbalzare la gola, sentire una voragine dentro nella quale non so se sprofondare
o arrampicarmi lungo le pareti e uscire. Per la prima volta sei lì dietro quel
buffo di bianco proprio di quella nuvola lì, ma io non sento l’impulso di
tuffarmi nel cielo per raggiungerti. Per la prima volta ti vedo e ti sento qui
attorno a me, dietro la schiena, le spalle, che mi proteggi e avvolgi come le
immagini si un gigantesco caleidoscopio. Se mi giro, o se guardo di fianco a
me, vedo tanti te, vestiti dell’immancabile tunica lunga e colorata, che mi
sono attorno formando uno scudo.
In ogni tua immagine mi guardi e mi dici: “vai avanti. Continua così e
vai!”
Sorrido. In fondo è luglio, il mese in cui tutto è possibile.
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