Gocce di sole bagnano la pioggia,
Il violino lontano addolcisce l'anima.
una mano sfiora un bimbo che nasce,
pianto di gioia.
Il dolore svanisce
nel silenzio della gioia.
fiore di primavera
labbra sottili
sfiorano un bacio non dato.
farfalle nel vento,
petali di mare.
sogni sfuggenti respirano nel vento
fate nella luna che nasce accolgono la notte.
E ogni notte la danza apre l'anima alle stelle
lasciando che la musica guidi i passi e i pensieri.
Trasportati sull'onda in mille cristalli di luce
Dolce sogno che non vuoi abbandonare,
fino al mattino, quando lo doni alla mano che calda e leggera
sfiora il tuo viso.
CIAO BUS Ci sono mille luci questa notte nel bosco. E poi c'è la luce della penna con la quale scrivo. Ci sono mille luci questa notte nel bosco e c'è la fiamma di questa candela. Piccolo essere color caramello. Eri davvero piccolo, con quelle orecchie enormi mezze penzolanti e il musone. Sei arrivato a riempire il cuore un po' confuso di un ragazzo diciassettenne. E quello di tutti noi. Sei nato tra le luci del Naviglio, in quello spazio stravagante condiviso di sogni, avventura e anche un po' di illegalità (anche un po' di più di un po'), ma che portava in chi (pochi) ci credeva una speranza di cambiamento. Quanto eri piccolo mentre attraversavi quella piazza trotterellando di fianco al tuo papà, che veneravi, quando io venivo a prendervi restando lontana e un po' nascosta, ansiosa di accogliervi e di sapervi, almeno per quella notte, al sicuro. Fobos è stato il tuo primo nome e forse per quello eri impaurito da tutto se ti allontanavi dal tuo papà. O ...
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