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DAVANTI ALLA TELEVISIONE Immagini sfuocate girano davanti ai miei occhi Sento delle voci Non raccolgo il senso. Il telecomando nero (chissà perché sono quasi sempre neri?) è in mano. Le dita premono i tasti Le immagini cambiano, voci confuse. Ecco è lì il tasto rosso, basta poco, “premilo” e tutto finirà. È facile. Ci vuole un po’. Non è automatico. Ho scelto di spegnerti. Meravigliosa sensazione riempirsi di quell’improvviso silenzio. Sottile dentro nasce una nuova musica. Quella dei miei pensieri. È una musica vera, parlano, cantano. Ci voleva così poco. Scegliere di spegnerti. E sceglierò di accenderti. Al momento giusto, però, per ora no. 

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IO CANTOCanto la goccia d’acqua che scivola sui c...

il lato nascosto della forza - dal diario di Paola -: IO CANTO Canto la goccia d’acqua che scivola sui c... : IO CANTO Canto la goccia d’acqua che scivola sui capelli Canto il filo d’erba rinato Canto il risveglio del mattino Canto il cori...
IO CANTO Canto la goccia d’acqua che scivola sui capelli Canto il filo d’erba rinato Canto il risveglio del mattino Canto il coricarsi la sera Canto un bambino che ride Canto le lacrime di una persona persa Canto la gioia di una nascita Canto la nota che mi accarezza l’anima Canto il vento nei capelli Canto l’aria che respiro Canto il sole e il temporale Canto ogni movimento del mio corpo Canto lo stare fermi Canto il cuore che batte di gioia Canto la lacrima che scorre lenta e che contiene tutta la luce dell’arcobaleno Canto il fremere di una carezza Canto Canto in silenzio e canto a squarciagola Canto con gli amici Canto da solo Canto camminando Canto pensando Canto perché vivere la vita è un canto Canto perché ogni mio momento è un canto
OGGI Oggi è difficile descrivere il cielo. E’ anche difficile fotografarlo. Forse un pittore potrebbe rendergli giustizia e riuscire a rappresentare quel nero – blu - scuro che però non chiude il pensiero, ma apre l’anima verso un brillio più profondo. Un tremolare di luce che rende quel nero-blu quasi trasparente nella sua opacità. Forse un pittore riuscirebbe a disegnare in modo adeguato quei nastri di nubi che come tulle ripiegato su se stesso, lasciano intravedere i piccoli punti dorati delle stelle. Veli morbidamente adagiati sulla distesa del cielo, interrotti a tratti dal riflesso di una luna semi nascosta. Forse un pittore riuscirebbe a mostrare quell’ultima falce di luna, riuscirebbe ad esprimere l’immagine della sua luminosità non prepotente, che come un respiro appena percettibile sfiora ed accende le parti nascoste del cielo. Io non sono un pittore e posso solo, dal mio angolo dietro i vetri, ammirare tale bellezza con le uniche parole che mi salgono al
QUANDO Quando il dolore lento ti scava dentro. È una goccia infinita che fa a pezzi il cuore. È una punta di diamante fredda e dura che scalfisce ogni fibra. Quando ti chiedi perché e che senso ha. Quando senti che i pezzettini che ti compongono Non creano più un essere unico, a diventano pezzettini che vogliono fuggire in mille direzioni. Sgretolandoti. Quando non basta un sorso di vino A farti tornare il sorriso Quando, non basta una carezza a spezzare la follia della convulsione. Quando il mondo sta sfuggendo e non ne sei più parte. Quando. Lascia che le note sciolgano le lacrime E che le lacrime lente scorrano sulla pelle e nel cuore. Lascia che siano la sorgente in cui immergerti Falle diventare l’onda in cui tuffarti Fino a quando uscirai, nuovo con le cicatrici gocciolanti, Con un nuovo sorriso Un nuovo Grazie. E,  ascolta, La musica non è ancora terminata…
FORESTA  Nastri arcobaleno Falene di luce Farfalle di sogni Liane di stelle Muschio e erba si sfiorano danzando Sciami di foglie galleggiano su onde brillanti Abbracci di sole avvolgono gli alberi in spirali dorate Anime danzanti volano tra fiori dormienti Dalle dita di elfi e fate gocciolano diamanti di rugiada L’esercito consacra  la fonte Il cervo bianco e l’unicorno Cavalcano la luna Scendendo sull’acqua Si inchinano alla Dea Nella mano la pietra sacra Lì dove la musica incontra i mondi Lì dove i veli sono aperti Lì dove inizia la vita
AMANTI In mezzo a mille gli Amanti si riconosco Volano nascondendosi. Leggeri soffi i ricordi, li accompagnano danzando. La musica li richiama Scivolando nel vento. Inesorabilmente Il violino incalza Incespicando nel suo grido prepotente. Li chiama. E non smetterà fino a quando Gli occhi non incontreranno l’anima Nell’abbraccio infinito dell’eternità.